DICONO DI NOI

Breve rassegna di articoli pubblicati dalle testate giornalistiche locali.

HANNO SCRITTO E SI SONO INTERESSATI ALL’ATTIVITA’ DEL GRUPPO

Il Prof. Francesco BARTOLI, ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo;

Il Prof. Francesco PETROSELLI, insegnante all’Università di Goteborg;

Il Prof. Quirino GALLI e il Prof. Luigi CIMARRA, del Gruppo Interdisciplinare per lo Studio della Cultura Tradizionale dell’Alto Lazio.


QUADERNI VITERBESI: 1985 Festa Provinciale dell’Unità

Tre gruppi teatrali del Viterbese al Festival dell’Unità, primo gruppo ad esibirsi è il gruppo di Canepina alla ricerca della tradizione.

Quirino Galli

IL TIRRENO: 1985 Venerdì 5 Luglio prosegue con successo il terzo Festival

Il teatro popolare fa centro a Sorano. Questa sera in scena la compagnia di Canepina (VT) Gruppo Spontaneo Canepinese

IL TIRRENO: 1985 Martedì 7 Maggio Teatro e tradizioni popolari

Spettacoli a Sorano dal prossimo 29 Giugno si va in scena con il Gruppo Spontaneo Canepinese

IL TIRRENO: 1985 Martedì 18 Giugno Varato il cartellone al festival di teatro popolare

Si parte con il gruppo Viterbese Gruppo Spontaneneo Canepinese

COMUNITA’: 1985 Settembre

Il Gruppo teatrale di Canepina, nel colorito dialetto Canepinese,ha allietato una delle più belle serate, con la commedia ” Quello che se semende s’areccoje”applauditissima.


Al Signor Palazzolo Giuseppe
Via A. Gramsci   01030 Canepina

n° prot. 1130

Ci è gradito congratularci con Codesto Gruppo Teatrale per la rappresentazione che ha avuto luogo la sera del 31 agosto u.s. in questo Capoluogo. Lo spettacolo “Quello che sse semende s’areccoje” ha riscosso la piena approvazione del pubblico Mancianese.  Si rileva, in particolare, che il teatro dialettale popolare raggiunge il suo pieno successo quando ogni attore vive la sua parte e la rende vera con l’espressione della sua personalità.
Ed è giusto rendere atto e riconoscere al Gruppo Spontaneo Canepinese le qualità sopra descritte.

Manciano li, 03/Settembre/1986
Cordiali saluti

                                                                                                                       Il Sindaco di Marciano
Merli Enzo


                                                                                                                      COMUNITA’: 1987 Luglio-Agosto

Successo del Gruppo Spontaneo Canepinese

L’ALTO LAZIO: 1987 Settembre

Mejo tardi che mai: Valida commedia dialettale della compagni di Canepina

COMUNITA’: 1987 Ottobre Mejo tardi che mai:

Il Gruppo Spontaneo Canepinese ha presentato la sera del 5 settembre scorso l’applauditissima commedia

COMUNITA’: 1988 Settembre

Estate ricca di arte e cultura di scena il Gruppo Spontaneo Canepinese

 IL TIRRENO: 1990 Sabato 14 Luglio

Stasera lo spettacolo inaugurale del festival “IL CANEPINESE DI SCENA A SORANO”

IL CORRIERE DI VITERBO: 1990 Luglio

Arriva il teatro dialettale il Gruppo Spontaneo è di scena alle ore 21.30 dove metterà in scena uno spettacolo basato su un filone portante divertente

CORRIERE DI VITERBO: 1990 Festa dell’Unità Civita Castellana

Grandissimo successo del Gruppo Spontaneo Canepinese che ha presentato la commendia ” E’ BBASSO PIU’ LLUNGO DE A ZZAMBA”

IL MESSAGGERO

Il  Gruppo Spontaneo Canepinese vince il primo premio

CORRIERE DI VITERBO

Primo posto al gruppo Spontaneo Canepinese vincitore del Festival Provinciale del teatro amatoriale XI PHERSU d’ARGRNTO

NUOVO VITERBO OGGI

28 maggio 2009  Portati in scena il dialetto e l’allegria popolare TOUR ESTIVO PER IL TEATRO DEL G.S.C Prossima tappa Bassano Romano

Simona Tenentini


“Teatro nel sociale. L’esperienza del Phersu tra scuole e terza età”,
(21/12/2005)

Iniziativa già avviata nei mesi di novembre e dicembre nella Provincia di Viterbo che ha visto le compagnie amatoriali teatrali di alcuni paesi della Tuscia confrontarsi sul palcoscenico portando alla ribalta alcune opere.In particolare si sono esibite: la compagnia teatrale Sanmartinese con Gilda Apolloni e Leonardo Marini; Le Vicitarie di Tuscanica con Giada Conti, Marco Paletti e Maria Sabatini; Le Sarapiche di Vasanello con Mirko Pace e Anna Bonifazi; la compagnia teatrale popolare di Tarquinia con Ercole Serafini e Daniele Girardi; il gruppo della Compagnia dell’Incontro di Capranica con Luigi Felici, Francesco Pontuale e Luca Tonetti e il Gruppo Spontaneo Canepinese con Vittorio Pesciaroli e Cristian Liscia. L’iniziativa si concluderà venerdì alle 18.30 al teatro Rivellino di Tuscania con una serata di gala. Madrina sarà l’attrice Debora Caprioglio che ultimamente si è cimentata in opere teatrali di spessore come “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, “Sogno di una notte di mezza estate” o “Elettra”.Il progetto, condotto dalla Provincia, ha consentito agli attori emergenti di partecipare attivamente ad uno spettacolo messo in scena dalla compagnia presso il Comune di appartenenza. “L’intento di questa iniziativa – spiega l’assessore alla cultura Angelo Cappelli – è stato quello di aggiungere un importante tassello, quello appunto sociale, alle numerose finalità presenti nel Phersu d’argento. Abbiamo voluto estendere il fattore di aggregazione, già forte e ben presente, nelle compagnie e nei confronti della popolazione del Comune, con particolare riferimento ai ragazzi e agli anziani nella attività della compagnia”.Infatti “Teatro nel sociale” è rivolto soprattutto ai ragazzi delle scuole medie superiori e agli anziani. Tutto il percorso dell’iniziativa è stato seguito dal direttore artistico Francesco Mencaroni. La manifestazione è stata promossa dall’assessorato provinciale alla cultura e dalla Fita – la federazione italiana teatro amatoriale, presieduta da Bruno Mencarelli – e patrocinato dai Comuni di Tarquinia, Canepina, Capranica, San Martino, Vasanello e Tuscania.


“GRAZIE A VOI SIAMO TORNATI A SORRIDERE”
I DETENUTI SCRIVONO AL GRUPPO SPONTANEO CANEPINESE
Viterbo 1/10/ 2013

A tutta la compagnia teatrale,

siamo un gruppo di detenuti del carcere Mammagialla che ha recentemente assistito allo spettacolo che avete gentilmente offerto a noi tutti. Vi mandiamo queste righe senza la certezza che vi possano venire recapitate perché, purtroppo ,non abbiamo un sicuro indirizzo di riferimento, ma, siamo certi che a Canepina abbiate quella popolarità che faciliterà il compito del postino incaricato di rintracciarvi.
Lo scopo di queste poche parole é quello di esprimervi tutta la nostra gratitudine per averci fatto passare un piacevole pomeriggio in cui, dopo tanto tempo, siamo tutti tornati a ridere di cuore con le vostre simpatiche gag. Vogliamo anche fare a tutti i complimenti per una performance che va ben oltre quello che ci si aspetterebbe da un gruppo spontaneo di dilettanti, infatti, la cura nella recitazione, la perfetta conoscenza del copione, la totale assenza di esitazioni ed il sapiente uso della mimica hanno dato l’impressione di trovarsi davanti ad una compagnia di consumati attori professionisti e non a chi é costretto a rubare un pò di tempo alle attività quotidiane per esercitarsi nella antica arte dionisiaca!
Crediamo non ci sia bisogno di parole per sottolineare il grande gradimento confermato anche dai continui applausi ” a scena aperta” che hanno tempestato la vostra esecuzione. Applausi tanto più validi se si considera che quasi il cinquanta per cento degli spettatori erano di nazionalità non italiana, e degli italiani, molti erano di regioni lontane dal centro Italia e pertanto perdevano il significato di parte delle più belle battute.
Dovreste cercare assolutamente ospitalità in una delle reti televisive nazionali per farvi conoscere in grande scala, purtroppo il merito senza raccomandazioni non sempre paga nel nostro paese, ma siamo certi che di fronte alla mediocrità che ci viene quotidianamente propinata dalle reti televisive, il vostro spettacolo otterrebbe il successo che merita. Avrete notato come in televisione la comicità ed il vero senso dell’umorismo siano quasi scomparsi per lasciare spazio ad una pseudo satira spesso faziosa e di gusto incerto. Il vostro umorismo ha riportato i più anziani di noi al ricordo del grandissimo Telegalli che con la sua parlata ternana tenne allegri i nostri padri e nonni negli anni del bum economico italiano, quando in questo Benedetto Paese, si costruiva molto e si parlava meno! Concludendo, complimenti di cuore a tutti, all’attore giovane perfetto nel suo ruolo, alle due ragazze molto brave e misurate, al figlio professore e al genero dissipatore perfetti nei loro opposti personaggi, ai “Carabinieri” che hanno fatto raggiungere l’apice alla pantomina, al “compare” interprete di quella bonaria solidarietà che ancora si può trovare solo nei piccoli centri, al nonno un pò fuori del tempo che gioca alla perfezione il personaggio di un contesto muta, e, da ultimo, ma no da ultimo alla incredibile “Nonna”, un vero istrione, capace di tenere, se serve la scena da solo, nella magistrale interpretazione della scaltra donna di paese esponente di quel mondo un pò matriarcale ereditato da sane radici contadine dove il ruolo della donna era di quotidiana importanza.

Insomma, bravi bravi, e bravi ed allo stesso tempo grazie, grazie e grazie.

Virtualmente firmato da tutti i vostri spettatori di Mammagialla


TusciaMedia quotidiano online 21/09/2011
“Alla festa dell’Uva ….Mejo Tardi che mmai”

All’interno delle numerose iniziative di questa nuova edizione della Festa dell’Uva, Pianoscarano accoglie, in piazza Scotolatori, il Gruppo Spontaneo Canepinese (G.S.C.) con la commedia dialettale “Mejo tardi che mmai”. La compagnia nasce nell’autunno del 1980 anche se è all’inizio del 1981, con in mano un canovaccio teatrale, che si concretizzò il nucleo da cui sarebbe nato il Gruppo. L’iniziale traccia teatrale fu trasformata in un testo compiuto a cui si aggiunsero ulteriori battute durante la messa in scena. Era nata la commedia  “Se ppè ccambà tocchè’ morì”, che successivamente fu arricchita da intermezzi musicali e portata fino al Teatro dell’Unione di Viterbo con larghi consensi. La compagnia che vedremo in scena giovedì 22 alle 22 non è composta dalle stesse persone che diedero vita al Gruppo trent’anni fa: nel corso del tempo ci sono state scissioni e trasformazioni ma è rimasto immutato il desiderio di “vivacizzare il torpore canepinese” e di tramandare la storia della cittadina. Le commedie sono legate a fatti e racconti, relativi a un mondo che affonda le radici nella vecchia civiltà dove è presente una cultura naturale fatta di proverbi, superstizioni, religiosità e legata alla durezza di una vita fatta di miseria e di dolore. I titoli delle commedie, come quella messa in scena domani sera, sono tutti ricavati da proverbi e nei dialoghi sono presenti termini ormai desueti ma che nella vita contadina erano di uso comune; gli spettacoli sono strutturati in tre atti, vivacizzati dall’esecuzione di brani musicali realizzati e curati da Pino Palazzolo. Non possiamo fare altro che invitarvi a vedere lo spettacolo. Inizia alle 22, ma se arrivate dopo (non troppo), non fa nulla… Mejo tardi che mmai!

Beatrice Ceci


TusciaMedia quotidiano online 23/09/2011
“Mejo tardi che mmai… per fortuna sono arrivati”

Il pubblico, numeroso e partecipativo, avrà pensato sicuramente “mejo tardi che mmai… per fortuna però sono arrivati” riferito alla compagnia teatrale Gruppo Spontaneo Canepinese che ieri sera, in piazza Scotolatori, ha messo in scena una commedia che ha strappato, senza fatica, risate, applausi e qualche riflessione.
La storia, ambientata all’inizio del Novecento, ma attualissima per il contenuto, è presto raccontata: Mariano è un vedovo con due figli, cresciuti, per troppo amore genitoriale, nella “bambagia”: serio, lavoratore e, soprattutto, buon “padre di famiglia”, Mariano ha creato una piccola fortuna fatta di terreni con coltivazioni di nocchie (nocciole ndr), una bella cantina e piccoli possedimenti, evitando sempre le preoccupazioni della vita a Luigi e Bernardino, i figli appunto.
Arrivato ad un’età in cui si cominciano a sentire i primi acciacchi e la stanchezza ed avendo solo la governante Mecuccia ad accudirlo, Mariano si rende conto che anche le minime incombenze lavorative sono completamente ignorate dai due “lordi” figli che pensano solamente a divertirsi e che, sollecitati dalle mogli, ragionano su come eventualmente dividersi l’eredità. Magistrale l’omaggio alla mitica lettera di Totò, non “scimmiottata”, ma riscritta completamente, con Mariano che detta a Callarao (riparatore di pentole) un doppio testamento, ovviamente finto.
Lieto fine assicurato che ha lasciato la platea, fino ad allora rumorosa di risate, in religioso silenzio, ad assistere al pentimento dei due sciagurati figli con la riflessione che spesso, per proteggere, si incorre nell’errore di fare crescere i propri figli senza la percezione della vita vera fatta di lavoro, dolore, gioia e soddisfazione ma anche sacrificio.
Ci ha fatto veramente piacere assistere ad uno spettacolo di così fine scrittura teatrale, con una scenografia curata nei minimi dettagli ed estremamente funzionale, legato alla propria cittadina e alle sue tradizioni, con un inserto – omaggio tutto dedicato alla Festa dell’Uva di Pianoscarano che li accolti nella sua prima serata.
Aspettiamo di vedere la compagnia in altre opere che lasciano in bocca il buon sapore del teatro, dialettale sì, ma non per questo meno importante.

Beatrice Ceci


Corriere di Viterbo 10/05/2005
“Teatro: nozze d’argento per il “gruppo” locale”

Canepina – Nozze d’argento per il Gruppo Spontaneo Canepinese una vita caratterizzata dalle emozioni di diverso segno di ogni vita, accompagnata dal sostegno sincero di pubblico e critica e da una freschezza d’invenzione e di interpretazione mai sfiorita.
Il gruppo Spontaneo Canepinese è stato, e rimane, una tra le realtà artistiche di spicco della provincia. Dal primo lavoro del 1981, Se ppè cambà tòcche morì, fino al più recente, rappresentato sabato scorso a Vallerano, Finghè cc’è vvita…….cc’è speranza, il cammino del gruppo è stato costellato da riconoscimenti e attestazioni di stima.
Uno tra i motivi di un apprezzamento così unanime e di corso lunghissimo è che il gruppo e riuscito a portare sul palcoscenico lo spirito popolare autentico, genuino. L’intreccio di ogni commedia (sette quelle realizzate finora) prende spunto da un fatto realmente accaduto e analizza un problema sociale avvertito localmente o in contesti più ampi.
L’uso e la valorizzazione del dialetto costituisce il valore aggiunto delle opere: accento espressivi folgoranti, in grado di folgorare e di comunicare gli stati d’animo più diversi con schiettezza, limpidezza e impatto straordinari.
Anima del gruppo, autore, scenografo e regista di tutte le commedie è Girolamo Pesciaroli. Gli intermezzi musicali sono scaturiti dalla creatività di Giuseppe Palazzolo. Tra gli interpreti storici sottolineatura d’obbligo per Valter Palozzi, Tonino Foglietta, e Rosato Palozzi. Numerosi i riconoscimenti nelle centinaia di rappresentazioni in località della provincia ed oltre. Tra i più significativi, il premio speciale al primo Phersu d’argento. festival provinciale di teatro amatoriale di Viterbo, ed il primo premio nella terza edizione della stessa manifestazione. Recensioni sulle performance e sulle specificità del gruppo sono apparse su: QUADERNI VITERBESI, IL TIRRENO, COMUNITÀ, L’ALTO LAZIO, IL TEMPO, IL MESSAGGERO, LA NAZIONE DI GROSSETO, IL CORRIERE DI VITERBO. L’ultima commedia sarà rappresentata giovedì prossimo in paese in occasione dei festeggiamenti patronali.

Nicola Piermartini


BOLSENA  31 agosto 2005

Serata di gala al teatro San Francesco

Oggi si incorona il vincitore

dell’ 11° “Phersu d’argento”

Dovranno essere giudicate dodici compagnie che si sono esibite in otto paesi della provincia

BOLSENA – Oggi alle 18,00 l’ultimo atto del Phersu d’argento che, al teatro San Francesco della cittadina lacustre, decreterà il vincitore della rassegna 2005 dedicata al teatro amatoriale provinciale. L’undicesima edizione a concluso gli spettacoli in cartellone dovendo fare i conti, come sempre, con problemi logistici e organizzativi legati alla gestione di ben dodici compagnie in concorso che si sono esibite in otto centri della provincia. Questo anno, in particolare, a complicare le cose ci si è messo anche il clima,  di un agosto anomalo, tanto è vero che il gruppo di Canepina ha prima dovuto cambiare data e spostarsi da Capranica a Vallerano poi, all’ultimo momento, sempre per il maltempo, a Carbognano. In ogni caso ormai è andata e tutto è filato liscio grazie all’esperienza e all’ottimo impianto organizzativo, peraltro ormai collaudatissimo, messo in piedi dalla Fita provinciale e dal suo presidente Bruno Mencarelli. Occhi puntanti verso la serata di gala, dunque, che sarà come sempreanimata dal direttore artistico della rassegna, Francesco Mencaroni con il coordinamento dello stesso Mencarelli. “Prima di compiere l’ultimo atto ha detto il presidente provinciale della Fita – desidero ringraziare tutte le compagnie che hanno partecipato e che hanno dato dimostrazione di quanto il livello, artistico sia in continua crescita sul territorio. La conferma più lampante si è avuta con il tutto esaurito registrato praticamente in ogni spettacolo. Un ringraziamento particolare ai sindaci e agli amministratori dei paesi che ci hanno ospitato, mettendoci a disposizione tutto il necessario per la buona riuscita della manifestazione. Un grazie infine, soprattutto, al presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e all’assessore provinciale Angelo Cappelli che hanno raccolto l’eredità del Phersu, continuando a valorizzarlo e migliorarlo per ciò che rappresenta: un patrimonio culturale di tutta la provincia

  Rolando Cisternino

Corriere di Viterbo 01/09/ 2005
TEATRO AMATORIALE A BOLSENA LA SERATA CONCLUSIVA DEL CONCORSO

“IL PHERSU d’ARGENTO VA A CANEPINA”

Al teatro san Francesco di Bolsena si è tenuta la serata di gala per la consegna dell’XI Phersu d’Argento, una sorte di oscar del teatro amatoriale, che intende riconoscere l’impegno e la qualità del lavoro delle compagnie di dilettanti della provincia. Tutti presenti i gruppi in gara. Sul palco in veste di presentatori la coppia Mencaroni- Mencarelli, direttore artistico e presidente del Phersu, che hanno gestito una serata lunga ma gradevole. Gustosi gli interventi musicali della ” Rojo Band” e gli sketch del giullare Gianluca Foresi. Ma il momento culminante del galà è stato quello della premiazione: i primi a salire sul palco sono gli attori della Capsa International di Faleria che, con il loro “Romeo Giulietta”, si sono aggiudicati il premio per i migliori costumi. Il Phersu per la miglior scenografia va alla Compagnia della Ru di Grotte di Castro, già vincitrice lo scorso anno del massimo riconoscimento. Il premio “Andrea Ferri” al miglior attore protagonista se lo aggiudica Sebastaian Serafini della Compagnia teatrale Sammartinese; migliore attrice è invece Tiziana Biscottini della Compagnia Il Salto di Oriolo Romano, Arnaldo Perugi che ha scritto e diretto la commedia “Su e Giù” de “I dilettanti di Vetralla” è il miglior regista. Infine il premio più ambito, il Phersu d’Argento 2005 (e un assegno di euro 1500), se lo aggiudica il Gruppo Spontaneo Canepinese per l’opera dialettale “Finghè cc’è vvita…. cc’è speranza”

Ro.


Corriere di Viterbo
“Il Phersu, una vittoria di squadra”

Viterbo – Il Gruppo Spontaneo Canepinese si è aggiudicato l’undicesima edizione del PHERSU d’argento, la rassegna provinciale di teatro amatoriale, organizzata dalla FITA del presidente Bruno Mencarelli, con li contributo, il patrocinio della provincia di Viterbo.
La compagnia di Canepina ha vinto il primo premio con l’opera Finghè cc’è vvita……cc’è speranza, scritta da Girolamo Pesciaroli, che ne è anche il regista. Un premio che, come sempre, e stato tanto meritato quanto difficile da assegnare (per la qualità dei lavori proposti) dalla giuria presieduta da Aldo Pennello e composta da Claudio D’ambrosi, Vittorio Sensi, Bruno Mencarelli e Francesco Mencaroni. Le premiazioni nella suggestiva cornice del teatro San Francesco a Bolsena, sono state coordinate dal presidente Bruno Mencarelli e dal direttore artistico Francesco Mencaroni alla presenza dell’assessore provinciale Angelo cappelli che ha avuto, anche dietro le quinte, parole di elogio per la manifestazione e soprattutto, per qualità offerta dalle compagnie in concorso. Un grazie soprattutto ai gruppi che hanno partecipato, numerosi, di grande professionalità e con lavori che, per temi trattati, hanno dato spesso un profondo messaggio sociale, diventando e al contempo facendo riflettere il pubblico che ha seguito numeroso, critico e interessato. La fatica profusa dalle compagnie in gara per la preparazione delle opere ha lasciato un segno di sano divertimento e profonda umanità. Ed è stata questa la vittoria più bella per tutti.

Bruno Mencarelli


Corriere di Viterbo 18-8-2004
“Lo spettacolo Finghè cc’è vvita …cc’è speranza ha entusiasmato gli spettatori. Successo per il gruppo Spontaneo Canepinese”.

Carbognano – La rassegna organizzata dal comune, con il patrocinio della Regione Lazio: l’estate culturale sotto le stelle tra cinema, teatro e cabaret procede di successo in successo. Il gruppo spontaneo canepinese nella sua seconda rappresentazione ( la prima è stata effettuata nel suo paese d’origine) della commedia scritta fra le tante di successo, dal professore Girolamo Pescairoli in dialetto canepinese ” Fingè cc’è vvita……cc’è speranza” avvenuta in piazza del comune ha entusiasmato il numeroso pubblico presente, con lunghi applausi andati a tutto il gruppo teatrale, nei loro ruoli di attori, positiva anche la critica per il talento che hanno saputo esprimere.
La vicenda narrata è ambientata nei primi anni ’70 è la storia di un’adozione internazionale, vissuta e vista attraverso gli occhi di due nonni canepinesi. In quegli anni già si cominciava ad avvertire la crisi del mestiere del bottaio, tradizionale occupazione di molti canepinesi.
Il bottaio Cesare e sua moglie Rosina, saputo della sterilità della propria figlia a seguito della visita ginecologica, sono costretti a vivere nel momento l’angoscia profonda per l’impossibilità a diventare nonni. La loro vita diventa un tormento, li attanaglia un dolore profondo per la certezza che per loro non ci saranno eredi. Ma verrà in fatto che verificherà in qualche modo lo stato d’animo della famiglia, dalla precedente situazione penosa. La scelta della figlia di adottare un bambino per certi aspetti giunge speciale. Ma alla fine aggiungerà dubbi ed incertezze,  alla penosa situazione, perplessità alimentate dalla paura, e dai pregiudizi nei confronti del diverso. Per un bambino di colore, gli interrogativi chi sarà il padre chi è la madre. Una commedia interessante, anche per l’aspetto educativo che mette in risalto le problematiche legate alle adozioni e ai tanti tabù che esistevano nel passato.

Marco Tartarini


Il Tempo 20/09/1997
“Concluso al San Leonardo il terzo festival provinciale del teatro amatoriale Phersu, stasera i vincitori. Sul palcoscenico si sono alternate sei compagnie”.

Viterbo –  Sei compagnie, decine di attori, costumisti, scenografi, registi, autori. Il phersu d’argento, giunto alla terza edizione, ha ribadito l’ampia diffusione e il forte grado di coinvolgimento del teatro amatoriale nella Tuscia. E’ il panorama dei gruppi che si sono alternati nell’ultima settimana sul palcoscenico del teatro San Leonardo è assolutamente parziale.
Quest’anno, ad esempio, non hanno partecipato alla rassegna i gruppi di Vallerano, di Nepi, (che si aggiudicò il primo Phersu d’argento) e di Caprarola. Metà delle compagnie in lizza, Il Gruppo Spontaneo Canepinese, la danilo Morucci di San Martino, e I Commediari di Bomarzo hanno presentato lavori scritti, prodotti e interpretati dalle rispettive compagnie. Rigorosamente in dialetto  i loro testi. Una caratteristica, quella della commedia – fatta in casa-, che ha dimostrato ancora una volta di essere l’elemento vincente, almeno per quanto riguarda la partecipazione numerica ed emotiva del pubblico.
Le altre tre, I Giovani, e la Faul di Viterbo la Nuova compagnia di Blera, hanno tre classici del repertorio teatrale Medico per Forza di Molière la prima, Due dozzine di rose scarlatte di De Benedetti la seconda, Sarto per Signora di Feydeau la terza.

Roldano Cisternino


PORTATI IN SCENA IL DIALETTO E L’ALLEGRIA POPOLARE
TOUR ESTIVO PER IL TEATRO DEL G.S.C.
PROSSIMA TAPPA A BASSANO ROMANO

CANEPINA – E’ partito alla grande il tour estivo del gruppo teatrale spontaneo Canepinese. Dopo un esordio travolgente in occasione delle festività di Santa Corona, i simpatici attori si preparano di nuovo a incassare un tutto esaurito, nella prossima esibizione, domenica 31 Maggio a Bassano Romano. Il Gruppo Spontaneo Canepinese ( in sigla G.S.C.) nasce nel 1980 con l’intento di vivacizzare il monotono torpore della vita di paese. La partenza con il primo spettacolo ” Se ppe ccambà tocche morì ” è da subito un successo. Seguono momenti di pausa e di ripensamenti che portano all’elaborazione di un nuovo progetto:partire dalla realtà quotidiana del passato per recuperare un’identità culturale sociale e salvaguardare il dialetto canepinese con le sue peculiarità fonetiche ed espressive. Nasce così un nuovo stile che affonda le radici nella vecchia civiltà contadina in un mondo fatto di proverbi, superstizioni e religiosità che permette di registrare un successo dopo l’altro, di pubblico e di critica. Gli spettacoli sono tutti strutturati in tre atti, vivacizzati dall’esecuzione di brani musicali realizzati da Pino Palazzolo che sottolineano i momenti salienti delle commedie.la commedia attualmente rappresentata è: “E’ DDIAVOLO FA E BBIGNANTTI MA E GGUPIERCHI UN’ I SA FA'”, che a ricevuto il premio speciale nella prima edizione del PHERSU’ D’ARGENTO. La storia è un ritratto della vita Canepinese degli inizi di questo secolo, uno spaccato sull’esistenza della povera gente, i suoi usi, i suoi costumi, i suoi drammi e anche le sue meschinità. Teressia, una povera tessitrice di canapa, decide, con l’aiuto di una comare esperta in arti occulte, o presunta tale, di far sposare sua figlia Marietta con Peppe l’Ammastone, piccolo produttore di canapa, servendosi di una “pizzetta amorosa”. Quando tutto è pronto il Caso fa un curioso intervento. Sfondo storico di questa semplice vicenda e l’emigrazione in America intorno al 1910.

Simona Tenentini


IL TEMPO Lunedi 22 settembre 1997
Teatro: il “Gruppo spontaneo ha vinto il Phersu d’argento”

Si è concluso il terzo festival provinciale del teatro amatoriale.

Le compagnie che si sono cimentate per una settimana al teatro S. Leonardo di Viterbo sono state sei. Compagnia Sammartinese “Danilo Morucci”, con la commedia di Sestilo Gnignera “L’apparenza inganna; “I giovani” con “Medico per forza” di M’oliere; compagnia Faul con ” Due dozzine di rosse scarlatte” di Aldo De Benedetti; Gruppo Spontaneo Canepinese di Canepina con “…. E bbasso più llungo de a zzamba” di Girolamo Pesciaroli – La Nuova compagnia di Blera con “Sarto per signora” di Georges Fejdeau; _ I commediari di Bomarzo con “…..E vai con la veloce” di Giovanni Proietti e Enzo Maccarelli.Nelle sei serate sul palcoscenico del S.Leonardo il sipario si è aperto per dar modo agli attori di recitare la propria parte con impegno e partecipazione. Le compagnie che si sono alternate hanno dato il meglio di se per cercare di catturare l’attenzione degli spettatori che insieme alla giuria, hanno alla fine assegnato il 3° Phersu d’argento, riproduzione di una maschera etrusca realizzata interamente in argento e un assegno di un milione. Alla fine delle votazioni, espresse metà dalla giuria e metà dal pubblico attraverso schede al termine degli spettacoli, è stata premiata la compagnia “Gruppo Spontaneo” di Canepina. Gli incassi della manifestazione saranno devoluti alla sezione provinciale dell’Avis.

Alessandro Apolito


CORRIERE DI VITERBO  GIOVEDI’ 14 LUGLIO

VITERBO : Incontri Gentili ospita il teatro con il Gruppo Spontaneo di Canepina

IN SCENA  ” MEJO TARDI CHE MMAI”

SPETTACOLO Il cortile della Provincia apre le porte alla compagnia teatrale di Canepina

VITERBO – (N.P.) Ribalta di prestigio per un gruppo di livello elevato nel panorama della commedia dialettale. Nel cortile del Palazzo della Provincia, via Saffi, nell’ambito della rassegna ” Incontri Gentili”, sarà presentato giovedi prossimo ore 21.00, lo spettacolo teatrale ” Mejo tardi che mmai” , a cura del gruppo spontaneo canepinese e del comune di Canepina. La presenza del sodalizio cimino avviene in concomitanza con un traguardo significativo: il trentesimo anno di attività. Tappa importante sottolineata da una targa donata dal sindaco, Maurizio Palozzi. Nella motivazione alcuni meriti, oltre quelli artistici , della compagnia.: ” Per aver contribuito, in maniera determinante, alla diffusione della cultura, delle tradizioni e del dialetto canepinese”. Dopo l’esordio nel 1981 con “Se ppè ccamba tocchè mori”, che suscitò entusiasmi in paese ed a Viterbo (Teatro tenda e dell’Unione), prosegui l’impegno, proponendosi di procedere in maniera più professionale. Obbiettivi e cardini dei testi furono i recupdell’identità culturale e sociale del paese, la salvaguardia del dialetto, la costruzione di scenografie rispettose dell’epoca, nella quale si svolgono le vicende. Le rappresentazione sono vivacizzate da brani musicali, composti da Giuseppe Palazzolo (Pino) Spiega Girolamo Pesciaroli, autore e regista: ” E’ il rapporto stabilito con il pubblico, che si è riconosciuto nelle vicende dei personaggi, partecipandone i sentimenti e le emozioni, che ci ha gratificato e ripagato del lavoro svolto” Sette le commedie messe in scena quattro delle quali riportate in dvd.